
Luca Maffi è invece un rapper che a quattordici anni intraprende la via dello spettacolo. Racconta in una sua intervista per Zenit: «Comincio a fare recitazione, a lavorare nei locali notturni come deejay, come presentatore in radio e tv locali. Insomma, tutto ciò che mi poteva far sentire qualcuno andava bene per nascondere il Luca reale». Ma chi era il “Luca reale”? Un ragazzo vittima del divorzio dei genitori e di alcuni abusi sessuali: un altro dei tanti innocenti strappati da una vita normale e lasciati feriti ai margini dell’esistenza. Come racconta nell’intervista, non c’era spazio per Dio nella sua vita, fino al 2008. Durante un periodo di fallimenti lavorativi e solitudine entra, infatti, in una profonda crisi esistenziale che lo porta a rivalutare tutto. Nel mese di dicembre dello stesso anno, quasi mosso da una voce inconscia, raggiunge il Villaggio Paolo VI, una casa di spiritualità nel bresciano; lì accadrà qualcosa che segnerà tutta la sua vita: «Il 27 dicembre, alle otto di sera, entro nella cappella e faccio una cosa poco ortodossa. Apro il tabernacolo, guardo negli occhi l’eucarestia e Gli dico: “Ti do un mese di tempo per farmi capire ciò che vuoi dalla mia vita alla fine dell’anno”. Lui si è fatto aspettare fino all’ultimo, perché in quel mese ne sono successe davvero di tutti i colori: lo sconforto, il non riuscire in nulla, neppure a livello lavorativo, nei rapporti con le persone. È stato proprio un mese difficile e continuavo a dire dentro di me: “Ma arriverai? Ti ho dato tempo un mese, perché non ti fai sentire?”». Sta di fatto che proprio allo scadere del mese “pattuito” con Gesù, ad un incontro di preghiera Luca incontra la ragazza che un giorno diventerà sua moglie: «Penso che Gesù, più chiaro di così su cosa volesse dalla mia vita, non poteva essere. Mi ha parlato molto chiaramente».
L’esistenza di Luca cambia profondamente, ma la conversione non soffoca la sua più grande passione, la musica. Così, nel 2010, dà vita ad un progetto di musica hip hop che possa rendere un servizio di evangelizzazione: nasce “RapGesùCristico” sulla falsa riga del famoso “Rap Futuristico” di Fabri Fibra. Dopo la conversione ha trovato anche il coraggio di perdonare l’uomo che abusò di lui in gioventù.
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